Lo scrittore suppone (e del poeta
non si parli nemmeno)
che morto lui le sue opere
lo rendano immortale.
L’ipotesi non è peregrina,
ve la do per quel che vale.
Nulla di simile penso nel beccafico
che consuma il suo breakfast giù nell’orto.
Egli è certo di vivere; il filosofo
che vive a pianterreno
ha invece più di un dubbio. Il mondo può
fare a meno di tutto, anche di sè.
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Crescenza Caradonna
marzo 8, 2016 at 3:55 PM
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